Latest Entries »

Il lato b della gieffina sulla cover

Cristina Del Basso nuda su Playboy

Una cover su Playboy si regala a tutte le pin up, pure a quelle che hanno chiesto di esserlo con l’aiuto del ritocchino.
Cristina Del Basso, gieffina doc, rientrata e sbattuta fuori anche dalla Casa nell’ultima edizione del reality show, ha deciso di mostrarsi come mamma l’ha fatta nell’edizione italiana del famoso mensile nel numero di aprile.
Ammiccante, la ragazza si tiene le ‘sexy bombs’ con le mani e fa vedere di schiena il suo lato b. A incornicialo delle mutandine stringate in pizzo nero

Cri non è alla sua prima volta senza veli. Già al GF, tutte le volte che ha partecipato, ha dato in pasto ai telespettatori streaptease bollenti e docce che hanno lasciato senza respiro. Ora fa la playmate e tutti sono curiosi di poter ammirare i suoi scatti anche all’interno del giornale, per capire se qualcosa è cambiato.

Alessandro Marotta arrestato per spaccio

Angelo, ex di Amici, arrestato per spaccio di droga

I talent show non portano fortuna a tutti. Il successo arriva soprattutto per le scelte che si fanno. Non bastano le qualità messe in mostra in tv, sono sempre le opportunità che la vita offre a ciascuno a farla da padrone e capita che qualcuno a volte colga quelle sbagliate…
Alessandro Marotta, detto Angelo, ex concorrente di Amici nell’edizione poi vinta da Alessandra Amoroso, è finito in manette per spaccio di droga.

L’accusa è davvero pesante. Il ragazzo è stato arrestato durante la maxi operazione condotta tra Catania e Agrigento, chiamata “Carte false”.
Per gli inquirenti che hanno spiccato il mandato di cattura, Angelo, grazie ai contatti instaurati con le più grandi discoteche della zona dove era solito esibirsi, avrebbe avuto un ruolo importantissimo all’interno dell’organizzazione dedita allo spaccio di cocaina, ecstasy, anfetamine, marijuana e hashish.

Giovanissimo, avrebbe potuto diventare un ballerino affermato, invece ora dovrà danzare sui carboni ardenti pur di uscire pulito da una vicenda che di pulito ha ben poco.

 

Cristina Parodi da Mentana a La7

Per la giornalista anche un programma con la sorella Benedetta

 Torna dal suo ‘primo amore’Enrico MentanaCristina Parodi saluta il Tg5 e Mediaset e, armi e bagagli, si trasferisce a La7, proprio come aveva fatto alcuni mesi da la sorella minore, Benedetta.

Cotto e mangiato. Per uno dei volti storici del telegiornale del Biscione, però, non c’è in programma alcuna trasmissione culinaria. Sicuramente si accomoderà alla scrivania del tg del suo vecchio e ora di nuovo attualissimo mentore, Enrico Mentana. Probabilmente con l’acquisto di Cristina il ‘direttore dei direttori’ riuscirà a prendersi un po’ di pause in più. Per evitare che di perdere ascolti, conoscendo bene il peso del suo ‘faccione’ in tv, Mentana raramente lasciava orfana di se stesso l’edizione serale del telegiornale. Con la Parodi, invece, conosciutissima al grande pubblico, potrà farlo.

La giornalista dovrebbe pure condurre, proprio in coppia con Benedetta, un altro programma, ma rimangono ancora top secret i contenuti. Per anni anche alla guida di Verissimo, potrebbe occuparsi con la sorella di un rotocalco pomeridiano di costume e società e fare così un’agguerrita concorrenza a Mediaset e alla Rai. Un menù ricco di nuove opportunità.

 


Il presidente della Repubblica: “Ddl sarà pronto tra pochi giorni”. Il segretario del Pdl Alfano: “Favorevoli alla riforma insieme ma la nostra preoccupazione è che l’agenda non la faccia il sindacato”. Il segretario della Cgil: “Se c’è il reintegro firmiamo”. Il leader democratico: “Intesa possibile ma non possiamo stare mesi a parlare du regole”. Casini: “Sul reintegro decide il governo”

Napolitano: Riforma lavoro aiuta la crescita Articolo 18, Bersani: Accordo entro maggioGiorgio Napolitano (afp)

ROMA – “Se si ritiene di dover intervenire su una struttura delle relazioni industriali e della contrattazione che richiedono di essere riformate, lo si fa nella convinzione che ciò possa agevolare gli investimenti in Italia”. Giorgio Napolitano replica così alle osservazioni di chi chiede immediate misure di stimolo della crescita: “Il governo può rispondere di ritenere che l’ostacolo sia la farraginosa situazione del mercato del lavoro”. L’inquilino del Colle annuncia poi che “il disegno di legge sarà presentato da qui a qualche giorno. Domani sera vedrò qual è lo stato arte perchè il presidente del consiglio doveva esaminare il progetto preparato dal ministro Fornero e altri membri del governo e vedrà se è pronto per sottoporlo alla mia firma che è soltanto di autorizzazione alla presentazione del disegno di legge in parlamento”.
 
Alfano.
  “Fare insieme la riforma del lavoro è meglio che farla separati. Il problema è cosa si fa se la Cgil dice no. La nostra preoccupazione è che l’agenda alla fine la faccia il sindacato e non il governo. Se fosse così a noi non va bene. Se il tentativo di qualcuno è non scontentare la Cgil il nostro obiettivo, ribadiamo, è non scontentare ciò che rappresenta il bene comune per gli italiani, anche in relazione alle richieste del mercato interno e internazionale”. Il segretario del Pdl Angelino Alfano, risponde ai giornalisti sull’appello di Pier Luigi Bersani a un accordo sulla riforma del lavoro. Replica secco Bersani: “Cgil?  Noi siamo un grande partito, più
grande di quello di Alfano e ragioniamo con la nostra testa ascoltando lavoratori e imprenditori, ma ragionando su una nostra idea di società”. E l’intesa sull’articolo 18?  “Io credo che possa arrivare prima delle amministrative. Ma adesso dobbiamo occuparci anche di qualcos’altro e non possiamo stare mesi e mesi attorno al tema delle regole pur importanti”. Bersani invita tutti gli attori al tavolo della riforma “a fare una cosa normale”. “Dobbiamo fare – spiega il segretario democratico – una cosa che assomigli alle migliori esperienze europee per quel che riguarda il mercato del lavoro. Non possiamo fare ricette esotiche, dobbiamo applicare le migliori esperienze europee che, a giudizio di tutti, devono somigliare a quelle tedesche e danesi”. Anche perché i dati “drammatici” sulla disoccupazione non possono non allarmare.

Cgil. 
Da Susanna Camusso, però, arriva una nuova sottolineatura della posizione del sindacato che guida: “Il reintegro basta per ottenere il sì della Cgil. Ma l’onere della prova non può essere a carico dei lavoratori. Il reintegro basta, mantenendo la stessa procedura. Questo lo sa anche Bersani”. Poi la leader sindacale replica anche al capo dello Stato. “Nessuno può concretamente sostenere che cambiare le regole del lavoro può determinare crescita e occupazione”. “Il presidente ha ragione per definizione, sempre – chiosa – ma io credo che cambiare queste regole non determina crescita”.

L’iter. 
Il Cdm e’ stato convocato per domani mattina e fonti di governo spiegano che quella potrebbe essere la sede per il via libera definitivo al testo (la riforma infatti era stata approvata dal governo con la formula ‘salvo intese’) da trasmettere al Parlamento.

Corruzione. 
“La nostra proposta è chiara: siamo a favore di una legge contro la corruzione, che punisca severamente i corrotti e che sia efficace, siamo per fare una legge sulle intercettazioni che crei un punto di equilibrio tra la necessità delle indagini e la tutela della privacy e siamo per mantenere la responsabilità civile dei magistrati” sintetizza l’ex guardasigilli del governo Berlusconi.

Casini e l’articolo 18.
 “Su una cosa sono d’accordo con Bersani: quando dice votiamo prima di maggio. Sul reintegro decide invece il governo” dice il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini commentando le affermazioni del segretario del Pd che ha parlato di voto prima di maggio sulla riforma del lavoro e di reintegro secco in caso di licenziamento illegittimo.   “Credo che almeno un ramo del Parlamento debba riuscire ad approvare la riforma del mercato del lavoro entro le amministrative del 6 e 7 maggio. Sono convinto che si riuscirà a trovare un accordo e che alla fine potremo sostenere il progetto che il governo Monti porterà in Parlamento” continua Casini. Che sui lavoratori esodati, chiede “meno battute e più fatti”.

Confindustria. 
“Non ho mai licenziato nessuno, mai fatto un’ora di cassa integrazione, sono decisamente inesperto da questo punto di vista”. Il presidente designato di Confindustria, Giorgio Squinzi, liquida così la questione se licenziare più facilmente possa consentire di assumere più facilmente. Squinzi ha però precisato che “nel momento in cui viene a mancare il rapporto di fiducia con un dipendente penso che ci debba essere una possibilità di arrivare ad un risoluzione del rapporto, questo sottinteso, avviene così in tutto il mondo”. 

Fonte Repubblica

Perquisizioni e sequestri a Milano, Genova, Padova e nelle provincie di Venezia e Treviso. Indagato Stefano Bonet, il “finanziere” veneziano della lega nord.

PADOVA. Stefano Bonet il “finanziere” della Lega Nord è indagato con i vertici amministrativi del Carroccio per l’”affaire Tanzania”. Con lui è indagato il tesoriere della Lega Francesco Belsito, il quale deve rispondere di “truffa ai danni dello Stato e finanziamento illecito ai partiti”. Nei confronti di Bonet, di Belsito e Paolo Scala, la procyura di Milano procede per il reato “di appropriazione indebita aggravata”. L’indagine è coordinata, oltre che dalla procura di Milano, anche da quelle di Napoli e Reggio Calabria. In questo momento la Guardia di Finanza sta perquisendo lo studio di Bonet a San Donà. Un’altra operazione, parallela a quella in cui risulta indagato per appropriazione indebita aggravata il tesoriere della Lega Nord, alla quale hanno partecipato più di 60 unità, è stata eseguita a Milano, Genova, Padova e nella provincia di Treviso, unitamente ad altre Forze di Polizia coordinate dalle Procure di Milano e Napoli per indagini in alcuni casi parallele a quella reggina.

Reperire documentazione sui rapporti finanziari intercorsi tra Bonet, con interessi anche in Campania, e il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito. Questo l’obiettivo delle perquisizioni, una trentina, in corso, anche nella sede della segreteria federale della Lega Nord di Milano, dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza. Le perquisizioni – in varie località, sono state disposte dalla sezione reati contro la pubblica amministrazione della procura della Repubblica di Napoli, in collaborazione con le Procure di Milano e Reggio Calabria.

Barcellona, 2 aprile 2012 – Massimiliano Allegri prima della partita contro il Barcellona incalza la propria squadra a fare meglio in fase offensiva rispetto alla partita di andata. ‘’Dobbiamo giocare – dice l’allenatore durante la conferenza stampa della vigilia della Champions – una partita attenta e coraggiosa. Ma, per passare il turno, bisogna fare gol’’.

Allegri è convinto che Pato, appena rientrato dagli Stati Uniti, potrà tornare utile, mentre su Ibrahimovic dice: ‘’Certo che è carico, lo siamo tutti. All’andata ha giocato una grande partita anche se si è notato meno rispetto ad altre occasioni’’. Il Barcellona, per Allegri, è favorito. In ogni caso chi vincerà ha le maggiori chance di accedere alla finale.

GUARDIOLA: IL MILAN SEGNERA’ UN GOL – “Quando una squadra come il Barcellona arriva ai quarti di finale, dà il meglio di sè. Tutte le partite, a questo punto della stagione, sono vitali e quella di domani non fa eccezione, specie dopo il risultato dell’andata”. Pep Guardiola non si nasconde e avverte il Milan: al Camp Nou, nel ritorno dei quarti di Champions, il Barcellona è pronto a fare il Barcellona. “La situazione è semplice: chi vince, va in semifinale – ricorda -. La mia sensazione è che dobbiamo impostare la partita pensando che il Milan può farci gol ma non è questo quello che mi preoccupa, semmai trovare un modo per creare quante più occasioni possibili. Affrontiamo una squadra italiana e sappiamo che sono squadre capace di difendersi in blocco ma sono convinto che troveremo un modo per risolvere la situazione”.

Secondo Guardiola “il Milan sa dominare le partite e lo fa, ma quando non ci riesce si difende benissimo e pratica un contropiede molto pericoloso, i suoi attaccanti arrivano in area con grande facilità. E’ questa la grande differenza tra loro e noi – dice -, che invece non siamo capaci di difenderci troppo a lungo. Cercheremo dunque di attaccarli nel modo migliore ma non credo che finirà 3-0 per noi, un gol lo faranno. Il nostro obiettivo è comunque creare occasioni, imporre un ritmo alto. Il gioco delle posizioni, gli squilibri nelle varie zone del campo saranno fondamentali, anche perché il Milan gioca molto chiuso ma i suoi giocatori non sono statici”.

Quale sia la minaccia da cui guardarsi è presto detto. “Un giocatore del livello di Ibra è sempre pericoloso e dobbiamo partire dal presupposto che i palloni alti sono tutti suoi – sottolinea Guardiola -. Bisognerà dunque cercare di non farglieli arrivare o di tenerlo il più lontano possibile dall’area”. Il tecnico del Barca non si lascia ingannare dal pari ottenuto dal Milan al “Massimino” ma domani, rispetto a San Siro, il Barca potrà contare su “un campo che è nelle migliori condizioni, come sempre, e domani non farà eccezione”. Nella lista dei 20 convocati c’è anche Xavi, che però nemmeno ieri si è allenato per un risentimento al soleo. “E’ convocato, da alcuni giorni accusa dei fastidi e domani faremo una prova – spiega Guardiola – Ma se è convocato significa che ci sono le possibilità che vada in campo. E’ ovvio che non vuole perdersi la partita, nessuno lo vuole, vedremo domani come sta”.

Dalla presenza o meno di Xavi non dipenderà comunque la scelta del modulo. “E’ difficile giocare con la difesa a tre in una partita come questa ma poi dipende dalle condizioni dei giocatori, vedremo domani se sarà possibile. Non dipende comunque da Xavi giocare con 3 o 4 difensori, con Xavi si può giocare con qualunque modulo”. E a prescindere da come finirà, “il nostro più grande successo è oggi provare a raggiungere le semifinali di Champions per la quinta volta di fila – dice ancora Guardiola -. E’ una delle cose di cui probabilmente sono più orgoglioso”.

GALLIANI: DOBBIAMO CREDERCI – “Ci crediamo? Assolutamente, abbiamo pareggiato 3 partite con loro, il Barcellona con noi ha fatto abbastanza fatica, andiamo a giocarci un buon quarto di finale”. Così Adriano Galliani alla partenza per Barcellona dove il Milan contenderà ai catalani un posto in semifinale. “Abbiamo in più Pato e Abate? Il brasiliano c’era anche nella prima partita a Barcellona e ha fatto anche un gol. Trovata causa suoi problemi? Non so fare il medico, secondo Meersseman in Usa dovrebbe essere arrivata la soluzione definitiva”.

Tornando invece sulla lettera scritta questa mattina al presidente della Figc Abete per l’utilizzo dei giudici di porta: “Deciderà l’International Board, è inaccettabile non dar gol quando la palla varca la linea. Capisco anche Platini quando dice se ti fermano per un fuorigioco mentre sei lanciato verso la porta da dove si riprende la partita. Ma sul gol non gol sarebbe più facile risolvere il problema”.

PUYOL: IL NOSTRO CAMPO E’ PERFETTO PER GIOCARE –  “E’ una finale e dobbiamo vincere per forza. Il nostro campo ci consente di sviluppare il nostro gioco migliore”. Carles Puyol, capitano del Barcellona,si prepara alla sfida con il Milan. Al Camp Nou va in scena il ritorno dei quarti di finale di Champions League: la gara di andata, disputata sull’imbarazzante terreno di San Siro, è terminata 0-0. I catalani, quindi, hanno bisogno di una vittoria per passare in semifinale. ‘’A San Siro il campo è coperto e questo complica le cose. Il nostro campo è più aperto’’, dice Puyol.

“E’ la partita più importante dell’anno, non c’è margine di errore: è una finale’’, dice il difensore. ‘’Non è semplice gestire questa situazione. Se riusciamo ad andare in vantaggio, dobbiamo cercare di segnare ancora. Affrontiamo un avversario di livello assoluto, quindi servirà una prestazione all’altezza sia in difesa che in attacco. Se vogliamo passare il turno, non possiamo fare diversamente’’, prosegue. Puyol si troverà spesso a contatto con Zlatan Ibrahimovic. ‘’Lo conosco molto bene, è uno dei migliori attaccanti del mondo. E’ difficile contrastarlo nel corpo a corpo, bisogna provare a tenerlo lontano dall’area. Bisogna evitare che gli arrivino palloni’’, spiega.

 

Il dramma di una madre nel Milanese. A dicembre l’uomo ha rapito la piccola Emma di due anni. La disperazione dopo alcuni sms e le minacce su Facebook

FOTO GIORNALE DI VIMERCATE

10:04 – L’incubo per Alice Rossini, 31 anni, di Velasca, nel Milanese, sembra non finire mai. L’ex marito, dopo essere scappato in Siria con la figlia Emma di due anni, ha postato su Facebook messaggi agghiaccianti. “Vuoi rivederla? Vieni in Siria, sposami un’altra volta. Altrimenti ti rimanderò Emma in Italia morta”. “Ormai è stato superato ogni limite – spiega l’avvocato della donna. – Abbiamo chiesto un mandato d’arresto internazionale”.

“Ormai sta usando la piccola Emma come un ostaggio per avere una contropartita”, racconta il legale a Il Giornale di Vimercate.Mohamad Kharat, 25 anni, si è rifugiato vicino ad Aleppo, dove vive la famiglia. Lo scopo è di celebrare di nuovo le nozze in modo che il matrimonio sia valido anche nel suo Paese. Alice Rossini, infatti, ha deciso di separarsi e l’istanza è già stata depositata in tribunale. Prossimo passo sarà quello di togliere la patria potestà. La donna teme che il viaggio in Siria, oltretutto pericoloso vista la repressione da parte del governo, possa rivelarsi una trappola: una volta lì, infatti, potrebbe non riuscire più a tornare in Italia. Ma non riesce a dimenticare le orribili parole del 25enne: “La rivedrai morta”.La madre e il legale stanno però cercando di mantenere un flebile contatto. “Ho chiamato una trentina di volte Kharat – spiega l’avvocato -. Un paio di volte mi ha risposto una donna che parlava solo arabo. Abbiamo tentato anche di farci aiutare da un traduttore ma non c’è stato nulla da fa

Massaggi e molto di più erano le prestazioni elargite da un famoso centro benessere, “Armonia e benessere”, di via Mercadante 8, a Milano, al centro di un’inchiesta aperta dalla magistratura per sfruttamento della prostituzione. Nello scandalo è coinvolta anche l’ex corteggiatrice di “Uomini e donne”, la supermaggiorata Marika Fruscio, anch’essa nel personale assunta come pseudo massaggiatrice.

Le ragazze che lavorano nel centro massaggi infatti compivano con i clienti atti sessuali di vario genere, retribuiti con un tariffario che variava dai 50 ai 150-200 euro a seconda del tipo di prestazione.

La Fruscio interrogata dai magistrati ha confermato tutto: “Si trattava di “carezze”. Lì non c’è mai stato nessuno di competente a lavorare le ragazze erano, diciamo, prese per passaparola o comunque per dei colloqui, ma non c’era nessuna figura professionale lì dentro, io ero lì per soldi“.

I “massaggi” compiuti dalle donne andavano dai 5 ai 6 al giorno e dovevano essere effetuati in una tenuta particolare: “In teoria avevamo il camice con dei tacchi a spillo, poi in base alle esigenze del cliente avevamo sotto della biancheria intima o un reggicalze… insomma dipende da quello che chiedeva“, ha detto Marika Fruscio al giudice.

Secondo quanto è stato riportato dalla soubrette parte dell’incasso delle prestazioni sessuali andava alla titolare del centro massaggi, Svetlana B., 44enne russa, adesso accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione

Inter, Paolillo: “Stramaccioni l’anno prossimo? L’idea è questa”

L’a.d. dell’Inter, Ernesto Paolillo, è stato ascoltato ai microfoni di Radio anch’io lo Sport. Queste le sue dichiarazioni riportate dal sito ufficiale del club nerazzurro: “Ci siamo divertiti tutti anche se a dire il vero con un certo patema d’animo, visto che ci sono stati degli episodi discutibili: mi piacerebbe che a fine campionato venisse fatta un’analisi di questi nove rigori che ci hanno fischiato contro da inizio stagione a oggi, di cui alcuni sono stati dati con troppa leggerezza. Anche noi abbiamo qualcosa da lamentare, non solo gli altri. Quello che io lamento, tra virgolette, visto che lo faccio con estrema tranquillità e serenità, è la mancanza di un metro uniforme: i rigori ci vengono dati contro con facilità e però negati con leggerezza. La svolta negativa nostra, per esempio, c’è stata nella gara contro il Napoli quando ci è stato negato un rigore che era molto più netto di quello dato. “Stramaccioni ha del grande talento, il settore giovanile produce talenti anche quanto ad allenatori. Il nuovo tecnico è molto bravo, adesso ha solo bisogno di essere lasciato tranquillo e di esprimere il suo talento senza eccessive pressioni. Ha caratteristiche di gioco molto offensive, è sempre stato così in tutte le squadre, non solo ora. Ha l’idea di imporre il proprio gioco e questo è un solo bene. Ha dimostrato quello che ci aspettavamo da lui visti i mesi passati in cui ha diretto in maniera incredibile la Primavera, sa trovare i punti di forza dei giocatori, metterli in risalto, è determinato, è come se avesse più anni di quelli all’anagrafe, con una mentalità nuova e fresca, studia continuamente, ci auguriamo che questa possa essere la svolta. Stramaccioni potrebbe rimanere? L’idea è questa, la volontà è questa, lasciamo che l’allenatore da qui alla fine esprima il suo valore. Il presidente l’ha detto, se dovesse fare bene risolverebbe dei problemi… certo lui se lo merita, è bravo.

Sesso nel bagno della scuola, ragazza
punita: tre giorni senza internet e tv

Il preside dell’Einaudi spiega il trattamento diversificato:
era stata assente ingiustificata e aveva già ricevuto richiami

VICENZA – Per i due quindicenni, un ragazzino ed una ragazzina, sorpresi nei bagni di una scuola a Bassano del Grappa a fare sesso, il percorso punitivo è stato condiviso con i genitori. Lo ha reso noto all’Ansa il dirigente scolastico dell’istituto Einaudi, Giovanni Pone, che ha voluto ripercorrere la vicenda e quindi gli esiti punitivi.

Dunque, per il preside, non vi è nessun “caso” sulla diversità di trattamento tra i due ragazzini: la prima punita con tre giorni di sospensione, il secondo con uno. Una volta scoperti i due ragazzini da parte di un loro compagno di scuola e informati gli insegnanti, da subito sono stati convocati i genitori di entrambi. In particolare – sottolinea Pone – per la ragazzina, giunta a fine quadrimestre da altro istituto e con pagella redatta dalla scuola appena lasciata, è emerso che era stata assente più volte all’insaputa dei genitori, che era stata oggetto di vari richiami e che lo stesso padre ne era stato informato.

Proprio alla presenza e in accordo con il padre,
 precisa il preside, è stata così decisa la sospensione di tre giorni in un periodo specifico in cui uno dei genitori sarebbe stato a casa per ferie e avrebbe così potuto vigilare sulla figlia, impedendo l’uso di internet, televisione e altro, stabilendo anche un percorso extrascolastico di responsabilizzazione della studentessa.

Per il ragazzino, invece, dopo un colloquio del tutto simile a quello con la ragazzina e suo padre, è scattata la sospensione di un solo giorno, nel corso del quale sarebbe stato seguito dai genitori, in considerazione del fatto – chiarisce il preside – che era la prima volta che si macchiava di un fatto riprovevole.